landing
ux/ui
La pagina 404. È come il gatto di Schrödinger. C'è e non c'è. Cioè, è improbabile che ci arriviate. Ma un utente, smarrito, potrebbe capitarci. Succede quando si arriva a un messaggio che la pagina non esiste, "page not found"... ed è triste. Ma affinché i vostri utenti non siano tristi, è proprio qui che ci si può sbizzarrire. Molti designer amano scherzare qui, indipendentemente dalla serietà del sito stesso. Inoltre, si può aiutare l'utente a indirizzarsi nella giusta direzione.
Ma non solo: anche i motori di ricerca apprezzano molto la presenza di una pagina 404 sul sito.
Favicon. È la piccola icona che si vede nella scheda del browser accanto al nome del sito. Uno strumento molto utile che aiuta a trovare il sito desiderato nel mare di finestre aperte.
Questa icona non è presente solo nella scheda del browser, ma anche nella cronologia, nei preferiti e nei risultati dei motori di ricerca. Creare una favicon è importante per il riconoscimento del brand. Si può usare il logo, se ben visibile in piccole dimensioni, oppure si può scegliere un simbolo che si adatti allo stile del sito e si associ alla tematica del brand. Non si può ignorare, senza di essa è noioso e quasi indecente.
È una finestra che si apre sopra la pagina. Di solito è più piccola, con l'oscuramento della parte esterna della finestra, e può contenere un modulo o informazioni aggiuntive.
C'è l'animazione Base (basic), come la comparsa di testo o immagini, il fissaggio durante lo scroll e molto altro. Qui Tilda fa tutto da sé, basta collegarla all'elemento. E c'è l'animazione Passo dopo Passo (step-by-step), dove per un elemento si possono scegliere la posizione e il comportamento in diversi punti; qui le impostazioni sono più complesse, manuali, e si possono creare effetti interessanti.
L'Header (testata) è di solito il menu, la parte superiore del sito che si ripete su tutte le pagine. E il Footer (il fondo, il sottopancia), come si può intuire, è la sua parte inferiore, anch'essa ripetitiva. Di solito lì ci sono contatti, social network, a volte di nuovo un elenco di pagine, un modulo di richiesta, la politica sulla privacy e altri elementi obbligatori.
E qui si parla di una parola così familiare: "landing". Nel linguaggio comune chiamiamo "landing" tutti i siti monopagina, ma c'è comunque una differenza.
Inizialmente, la landing (o landing page), cioè la pagina di atterraggio, era intesa come una pagina per lanciare e vendere un prodotto o servizio specifico. Un sito monopagina, invece, può essere un sito informativo per una piccola azienda. Può essere sia una landing (se orientato a un'azione specifica) che un biglietto da visita o una vetrina.
Ad esempio, c'è un sito monopagina di un insegnante di inglese. Con tutti i suoi titoli, corsi, specializzazioni, tariffe e così via. E decide di lanciare e pubblicizzare un evento offline con madrelingua e ha bisogno di attirare una folla di interessati. Creerà una landing e lì scriverà dove, quando, come e quanto costa.
Questo, più o meno.
Tilda offre una serie di blocchi pronti (per testi, titoli, gallerie, pulsanti, menu e tutto il resto) in cui è sufficiente inserire il contenuto e solo regolare colori e font. Questi non richiedono adattamento per i dispositivi mobili, si regolano da soli. I Zero Blocchi sono chiamati così perché tutto deve essere fatto da zero, in autonomia. Incluso l'adattamento. Ma offrono molta più libertà per il design. Sebbene siano più complessi da usare, ne vale la pena. Sul sito è possibile combinare questi blocchi, il che è molto comodo.
I web designer si presentano con orgoglio come UX/UI designer. Anch'io lo faccio.
Ma la persona comune non ha la minima idea di cosa sia questo tale UX/UI... Né un ristoratore, né uno psicologo o un gioielliere possono sapere cosa stiamo loro offrendo; semplicemente, hanno bisogno di un sito web...
Decifriamo:
UX sta per User Experience (Esperienza Utente). Cioè, affinché sul sito sia chiaro, comodo e facile trovare tutto e capire dove cliccare. Il famigerato concetto di "intuitivamente chiaro". Non è chiaro, però, perché non si usi UE...
UI sta per User Interface (Interfaccia Utente). Questo per far sì che sia bello e piacevole. Qui si parla di colori, font, immagini e altro che sia gradevole alla vista.
Semplicemente, ora che abbiamo uno strumento che permette non solo di progettare, ma anche di impaginare e creare siti web "chiavi in mano", è diventato necessario acquisire anche le basi del marketing, al fine di costruire un sito web che sia realmente comodo e comprensibile.
Non abbiate paura di abbreviazioni spaventose.
Comunicando con i clienti, ho notato che molti termini, che per i designer sembrano ovvi, non lo sono affatto per molte persone che lavorano in settori completamente diversi.
Troviamo un linguaggio comune!